Metodi e fasi del restauro

Il progetto di restauro, redatto in previsione della digitalizzazione delle venti mappe, ne permette la manipolazione in sicurezza e la maggiore leggibilità. Le osservazioni condotte, qui riassunte, ci hanno fatto propendere per un intervento non invasivo che non precluda, in particolare, l’eventuale distacco delle tele da sette delle mappe.
I fori e le sagomature delle carte interessano anche le tele di supporto. Sebbene la rimozione della tela non sia difficoltosa, quella dell’adesivo mette a rischio le carte e avrebbe richiesto, da un lato, un trattamento per via umida prolungato - anche con l’impiego di enzimi - dall’altro, la velatura delle carte, obliterando i fori e rischiando di provocare variazioni dimensionali.
La degradazione delle carte è accentuata in uno dei margini corti delle mappe, probabilmente conservate in passato in forma di rotolo, esposte alla luce, in ambienti umidi. Il progredire dei danni può essere rallentato mediante contenitori idonei e si è deciso di distaccare le etichette storicizzate dalle cartelle non più funzionali e di farle aderire su contenitori realizzati su misura con materiali idonei alla conservazione.

Mentre le tele presentano note manoscritte, il verso delle carte, analizzato in luce trasmessa, non ha evidenziato ulteriori informazioni e conservare a parte le tele distaccate ne aumenterebbe l’ingombro complessivo.

Le fotografie di alcune delle mappe, selezionate allo scopo di illustrare le fasi di lavoro, sono corredate da didascalie che descrivono le operazioni di studio e restauro. [RC, 14 mar. 2025]